sabato 2 novembre 2013

Festa del montone (2* giorno)

Il giorno del taglio

Il secondo giorno della festa, è meno intenso rispetto al primo, ci si sveglia con calma, si fa un'abbondante colazione, tutti riuniti in cucina, seduti per terra, su spugne basse, attorno ad un tavolino rotondo. Quello che viene servito a tavola, accontenta tutti i gusti: thè alla menta, latte caldo, caffè, dolci vari, biscotti di ogni tipo e forma, mssemen, pane, torta...ci si alza da tavola pronti per affrontare una nuova giornata, il giorno del taglio della carne, dove ogni famiglia sceglie e divide le parti del montone che porterà a casa e che conserverà nel congelatore per degli ottimi tajine.

Come per il primo giorno, anche per il secondo i ruoli si dividono: gli uomini si dedicano al taglio della carne, provvisti di affilatissimi coltelli di varia grandezza...




La carne viene appesa per permettere al sangue di fuoriuscire. Solo tre cosce appesa, i conti non tornano?!

Il taglio "grosso" è stato fatto, le divisioni per famiglia pure, ora si passa al taglio "raffinato"
Quelle costole saranno mie!! Già le sogno alla brace!
 Una parte della carne destinata a noi!
Questa è l'unica parte del montone che è stata buttata
...mentre le donne si occupano del pranzo, che sarà a base di spiedini di carne (per me doppia razione, visto che il primo giorno ho praticamente digiunato :D). La carne viene fatta insaporire nella charmoula, come per le interiora. Alcuni pezzi vengono avvolti nel grasso, altri vengono lasciati "nudi" (non tutti amano il grasso). Oltre alla carne, vengono grigliati e serviti i reni e i testicoli del montone. Li avete mai assaggiati? Anni fà, volli provare, per non dire "mai mangiati". Bhè, non sono male, solo che la consistenza molliccia anche dopo la cottura, non me li fa apprezzare più di tanto, quindi quest'anno ho desistito, lasciando l'onore ad altri.

Carne, intestino, reni e testicoli pronti
Un primo piano dei testicoli ci voleva! ;) Nella galleria del Duomo di Milano si usa girarci sopra con un tallone, qui si mangiano, porterà lo stesso fortuna?!



E per non farsi mancare nulla, anche l'intestino viene preparato per essere grigliato
...viene rivoltato su uno spiedino, per essere grigliato.

La procedura per la grigliata è la stessa del primo giorno

E finalmente si mangia!!
Volete un ottimo consiglio? Accomodatevi di fianco alla persona che si occupa di grigliare la carne, mangerete meglio di tutti! ;))

Senza seguire metodi ormai divenuti canonici, questa la ricetta del pane di casa, quello che si vede nella foto sopra e che avete visto nella cronaca del primo giorno. Premetto che sarà difficile, per me, spiegare il tipo di farina utilizzata, in quanto si tratta di una farina ricavata da grani acquistati al mercato, puliti, lavati, asciugati al sole e poi portati alla macina per ridurli in farina. Si tratta di grano duro, anche se il colore e la consistenza (finissima) ricordano molto la farina di grano tenero tipo 2. La ricetta l'ho riadattata leggermente, in quanto mia suocera va ad occhio e non fa pieghe, ma soprattutto viene eseguita a mano, senza l'ausilio di impastatrici, planetarie e macchine del pane.

Ingredienti:

350 gr di farina di grano duro finissima
150 gr di farina di grano tenero 0
10 gr di lievito di birra umido
10 gr di sale
un cucchiaino di malto d'orzo oppure di zucchero oppure di miele
350 ml di acqua

Procedimento:

Si impastano tutti gli ingredienti, tranne il sale che va aggiunto a metà impasto, e si lavora bene, aggiungendo l'acqua poco per volta, lasciandone un pò da parte, per quando verrà aggiunto il sale.

A circa metà impasto, aggiungere il sale, la restante acqua e continuare ad impastare. Dovrete ottenere un impasto morbido, ma non troppo appiccicoso. Fate delle pieghe Bonci style, per rinforzare l'impasto, pirlate, spingendo con le mani l'impasto sotto e formando una palla, che coprirete con un telo e con un piatto o un contenitore, per un'ora. Trascorsa l'ora, infarinate leggermente il piano di lavoro con della farina di grano duro, metteteci l'impasto, che nel frattempo sarà raddoppiato di volume, dividetelo in due panetti. Prendete il primo panetto, fate altre pieghe alla Bonci style (come sopra), pirlatelo e arrotondatelo spingendo con entrambe le mani e roteando (non in aria, neh! mi raccomando ;)). Mettete da parte la prima pallina ottenuta e procedete allo stesso modo con la seconda. Una volta terminato con la seconda pallina, riprendete la prima e, con il palmo della mano, dopo averne infarinato leggermente la superficie sempre con semola di grano duro, premete allargando la pallina fino ad ottenere un disco alto circa un cm. Procedete allo stesso modo con la seconda pallina. Mettete il pane ottenuto su una teglia rivestita di carta forno e leggermente infarinata, coprite bene con un telo asciutto e lasciate lievitare nel forno spento fino al raddoppio (all'incirca 1 ora e mezza/2 ore). Una mezz'oretta prima di infornare, accendete il forno al massimo della temperatura. Trascorsa la mezz'ora, abbassate il forno a 220 gradi, togliete il panno dal pane, praticate dei buchi con una forchetta, arrivando fino in fondo, infornate e lasciate cuocere per circa 20/30 minuti. Controllate di tanto in tanto, se il pane dovesse colorirsi troppo in superficie, prima che finisca la cottura, coprite con della carta stagnola. Trascorsi i primi 20 minuti, controllate il fondo del pane, se è dorato, spegnete il forno, sfornate il pane e avvolgetelo in un telo pulito e asciutto, l'umidità che si creerà lo renderà morbido. Per chi preferisce una crosta più croccante, una volta sfornato, porre il pane su una griglia fino a completo raffreddamento. Se trascorsi i 20 minuti il fondo dovesse essere ancora bianco, continuate la cottura, ma senza superare i 30 minuti, il pane non deve cuocere troppo. 
Questo è il pane che ho preparato io, seguendo questa ricetta.


Besos!
Manù



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