LA PATATA!!!
Ecco, ve lo dico da subito perché già mi immagino le proteste:
X: "Ma il cavolfiore puzza!"
Y: "Peccato, ma io non lo digerisco..."
Z: "Purtroppo mi causa degli orribili episodi di flatulenza".
Basta aggiungere una patata e il cavolfiore si riduce a più miti consigli: aggiunta durante la bollitura del cavolfiore, ne riduce le emissioni pestilenziali e ne aumenta la digeribilità, oltre a ridurre il gonfiore. NON vi aspettate miracoli però eh!?!
Ora, come si dice dalle mie parti, per il cavolfiore, la "morte sua" è con la pasta ammiscata (pasta mista), ma non avendola in casa ho usato delle conchiglie.
Ora, come si dice dalle mie parti, per il cavolfiore, la "morte sua" è con la pasta ammiscata (pasta mista), ma non avendola in casa ho usato delle conchiglie.
Piccola nota di folklore sulla pasta ammiscata:
Quando ancora la pasta veniva venduta sfusa, il pizzicagnolo giù alla cantonata la riponeva in cassoni di legno e succedeva che, con le continue manipolazioni, una parte si rompesse. Nei cassoni quindi rimanevano i frammenti di pasta ('e minuzzaglie) che il bravo bottegaio ('o casantuoglio) raccoglieva a beneficio di chi non poteva permettersi di acquistare spaghetti, ziti, candele e quant'altro. La pasta ammiscata diventa così la pasta popolare per eccellenza: nella tradizione napoletana la si trova accompagnata da zucca, patate, cavolfiore, legumi etc. La pasta mista, lungi dall'essere vicina, nella filosofia o nella forma, alla pasta ammiscata, lo è nella sostanza, almeno per chi la pasta la mangia al dente: piccole disparità di consistenza per rendere ogni boccone, lievemente diverso da quello che lo ha preceduto e da quello che seguirà, quasi una sorpresa ad ogni cucchiaiata. A casa dei miei nonni, quando ero ancora ragazzo, era usanza prepararla, anzi farla preparare ai nipoti, si raccoglievano spaghetti, ziti, mafalde e quei piccoli rimasugli di pasta da buste e scatole varie e si tenevano buone le piccole pesti a spezzare la pasta, poco importava che gli spaghetti cuociono in 8 minuti e i ziti in 10. 'A pasta ammiscata se faceva accussì. E non fatevi fregare dalla pasta mista (formato speciale a prezzo speciale)... Quella cuoce tutta allo stesso modo.
Ingredienti per 6-8 persone:
Per la salsa Mornay (a modo mio):
750ml di latte
100g di burro
100g di farina
2 tuorli
formaggio grattugiato a piacere
noce moscata
sale
Per la terrina di pasta e cavolfiore
1 gran bel cavolfiore (è il sapore principale, DEVE essere grande e bello)
400g di pasta corta, quella mista è fortemente raccomandata
1 scamorza affumicata di circa 300g a dadini
salsa Mornay
2 o 3 salsicce (circa 400g)
formaggio grattugiato
1 o 2 spicchi d'aglio
peperoncino (facoltativo)
Procedimento:
Per la salsa Mornay:
Fondete il burro in un pentolino su fuoco basso e aggiungete la farina, fate tostare per un minuto e aggiungete il latte a filo, mescolando con una frusta, onde evitare la creazione di grumi. Quando la bechamelle inizierà a velare i bordi del pentolino togliete dal fuoco, aggiungete la noce moscata grattugiata al momento, un pizzico di sale i tuorli e il formaggio grattugiato (nell'originale andrebbe il gruyère, ma da bravi pasticcioni potete mettere quello che vi pare. Mica viene la polizia gastronomica a multarvi!?!) riprendete la frusta, rimettete sul fuoco e continuate a mescolare fino a raggiungere la consistenza desiderata.
Per la terrina:
Lessate quel gran bel cavolfiore che avete acquistato (o raccolto dall'orto) in abbondante acqua salata, diviso in cime e accompagnato da una patata; scolatelo e tenete da parte. Sbudellate le salsicce, sgranatele e saltatele in padella, con giusto un filino di olio, quando saranno ben colorite, ma ancora morbide togliete dalla padella, conservando l'eventuale fondo che andrà integrato con 2 o 3 cucchiai di olio. Fate soffriggere nell'olio l'aglio in camicia leggermente schiacciato e il peperoncino quando l'aglio sarà ben colorito eliminatelo, spostate la padella via dal fuoco e versate dentro con molta attenzione le cimette di cavolfiore. Rimettete sul fuoco e fatele soffriggere, un po' schiacciandole con la cucchiarella, aggiustate di sale e fate rosolare. Riportate la salsiccia nella padella e fate saltare ancora per qualche minuto. Nel frattempo avrete messo su anche la pentola dove cuocerete la pasta, che appena sarà pronta andrà scolata e versata nel cavolfiore per farla insaporire. Vi consiglio di scolare la pasta poco prima che abbia raggiunto la cottura ottimale, visto che andrà sia saltata che infornata.
Ricoprite il fondo di una pirofila con uno strato di salsa Mornay, versate metà della pasta condita e ricoprite con la scamorza e altra salsa. Coprite con l'altra metà della pasta, ancora salsa e una generosa spolverata di formaggio grattugiato. Mettete in forno a 180°-200° fino a quando la parte superiore non avrà raggiunto una discreta colorazione.
Ve lo devo anche dire che dovete impiattare prima di mangiare?
Jamme bbell, jà!
Gigi.
Quando ancora la pasta veniva venduta sfusa, il pizzicagnolo giù alla cantonata la riponeva in cassoni di legno e succedeva che, con le continue manipolazioni, una parte si rompesse. Nei cassoni quindi rimanevano i frammenti di pasta ('e minuzzaglie) che il bravo bottegaio ('o casantuoglio) raccoglieva a beneficio di chi non poteva permettersi di acquistare spaghetti, ziti, candele e quant'altro. La pasta ammiscata diventa così la pasta popolare per eccellenza: nella tradizione napoletana la si trova accompagnata da zucca, patate, cavolfiore, legumi etc. La pasta mista, lungi dall'essere vicina, nella filosofia o nella forma, alla pasta ammiscata, lo è nella sostanza, almeno per chi la pasta la mangia al dente: piccole disparità di consistenza per rendere ogni boccone, lievemente diverso da quello che lo ha preceduto e da quello che seguirà, quasi una sorpresa ad ogni cucchiaiata. A casa dei miei nonni, quando ero ancora ragazzo, era usanza prepararla, anzi farla preparare ai nipoti, si raccoglievano spaghetti, ziti, mafalde e quei piccoli rimasugli di pasta da buste e scatole varie e si tenevano buone le piccole pesti a spezzare la pasta, poco importava che gli spaghetti cuociono in 8 minuti e i ziti in 10. 'A pasta ammiscata se faceva accussì. E non fatevi fregare dalla pasta mista (formato speciale a prezzo speciale)... Quella cuoce tutta allo stesso modo.
Ingredienti per 6-8 persone:
Per la salsa Mornay (a modo mio):
750ml di latte
100g di burro
100g di farina
2 tuorli
formaggio grattugiato a piacere
noce moscata
sale
Per la terrina di pasta e cavolfiore
1 gran bel cavolfiore (è il sapore principale, DEVE essere grande e bello)
400g di pasta corta, quella mista è fortemente raccomandata
1 scamorza affumicata di circa 300g a dadini
salsa Mornay
2 o 3 salsicce (circa 400g)
formaggio grattugiato
1 o 2 spicchi d'aglio
peperoncino (facoltativo)
Procedimento:
Per la salsa Mornay:
Fondete il burro in un pentolino su fuoco basso e aggiungete la farina, fate tostare per un minuto e aggiungete il latte a filo, mescolando con una frusta, onde evitare la creazione di grumi. Quando la bechamelle inizierà a velare i bordi del pentolino togliete dal fuoco, aggiungete la noce moscata grattugiata al momento, un pizzico di sale i tuorli e il formaggio grattugiato (nell'originale andrebbe il gruyère, ma da bravi pasticcioni potete mettere quello che vi pare. Mica viene la polizia gastronomica a multarvi!?!) riprendete la frusta, rimettete sul fuoco e continuate a mescolare fino a raggiungere la consistenza desiderata.
Per la terrina:
Lessate quel gran bel cavolfiore che avete acquistato (o raccolto dall'orto) in abbondante acqua salata, diviso in cime e accompagnato da una patata; scolatelo e tenete da parte. Sbudellate le salsicce, sgranatele e saltatele in padella, con giusto un filino di olio, quando saranno ben colorite, ma ancora morbide togliete dalla padella, conservando l'eventuale fondo che andrà integrato con 2 o 3 cucchiai di olio. Fate soffriggere nell'olio l'aglio in camicia leggermente schiacciato e il peperoncino quando l'aglio sarà ben colorito eliminatelo, spostate la padella via dal fuoco e versate dentro con molta attenzione le cimette di cavolfiore. Rimettete sul fuoco e fatele soffriggere, un po' schiacciandole con la cucchiarella, aggiustate di sale e fate rosolare. Riportate la salsiccia nella padella e fate saltare ancora per qualche minuto. Nel frattempo avrete messo su anche la pentola dove cuocerete la pasta, che appena sarà pronta andrà scolata e versata nel cavolfiore per farla insaporire. Vi consiglio di scolare la pasta poco prima che abbia raggiunto la cottura ottimale, visto che andrà sia saltata che infornata.
Ricoprite il fondo di una pirofila con uno strato di salsa Mornay, versate metà della pasta condita e ricoprite con la scamorza e altra salsa. Coprite con l'altra metà della pasta, ancora salsa e una generosa spolverata di formaggio grattugiato. Mettete in forno a 180°-200° fino a quando la parte superiore non avrà raggiunto una discreta colorazione.
Ve lo devo anche dire che dovete impiattare prima di mangiare?
Jamme bbell, jà!
Gigi.
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