Ritorno al passato
Vi siete mai chiesti come mai in un mondo che va verso il futuro, ci sono sempre più persone desiderose di tornare al passato? Eppure la tecnologia che avanza ci darebbe la possibilità di creare tutto, quasi dal nulla, con poche semplici mosse, di gustarci momenti piacevoli con un semplice click. Eppure...
Se mi fosse data la possibilità di scegliere tra futuro e passato, non avrei dubbi. Come mai? Potreste chiedervi. La risposta è semplice, come lo era la vita una volta.
Noto già la differenza con le mie figlie, i giochi, le abitudini, la televisione, i cartoni animati... I bambini di oggi sono già sicuramente avanti rispetto a noi alla loro età, ma quello che manca loro oggi è la semplicità. La semplicità data dalle piccole cose, dalla natura, dal calore, dai gesti, da modi di fare e di vivere nel pieno rispetto di tutto ciò che ci circonda. La vita di campagna, questo ci vorrebbe, questo è quello che desidero, concepita come veniva vissuta una volta. Pochi attrezzi, niente paranoie, tanta salute e felicità. Sì, perché nell'ignoranza, non prendetela come un'offesa, ma nel vero senso etimologico della parola, si viveva meglio. Pensate voi che le donne di campagna erano munite di impastatrice high tech?! Che si facevano pippe mentali sul tipo di alveolatura ottenuta, sulla maglia glutinica, sull'incordatura e quant'altro?! Certo che no!
Eppure il pane di una volta era genuino, al punto che tanti panificatori di oggi conservano gelosamente vecchie ricette e le utilizzano ancora! Quindi mi chiedo, tutto questo futuro non ci sta facendo perdere di vista i veri valori della vita? Esistono ancora le riunioni familiari, in cui ci si ritrovava tutti insieme a tavola, una trentina di persone tra zii, cugini, cugini dei cugini, nipoti, pronipoti, nonni, bisnonni, solo per il piacere di ritrovarsi?
Non so voi, ma a me non capita più, rendendomi, a volte, nostalgica.
Di recente sul webbe, leggevo il commento di una persona che definiva certi lievitati "elaborati"...me la sono girata in testa un sacco di volte, vuol dire che esistono lievitati non elaborati, certo, ma non per questo meno buoni e impegnativi, giusto? I miei lievitati, a quale categoria appartengono?! Oh, non si scherza, queste sono le vere domande da porsi, i veri dubbi che bisogna farsi venire, mica pizza e fichi!! Così, ieri, pensando alla frase letta e volendo provare il germe di grano, ho impastato, lasciando alla mie mani la libertà di scegliere gli ingredienti, ma alla mia testa il duro compito di "elaborare" qualcosa.
Il mio obiettivo era fare un pane semplice, ma complesso allo stesso tempo, che soddisfacesse tutti, grandi, piccini e marocchini. Come fare? Stesse dosi del solito pane, ma aggiungendo qualche ingrediente. Un grande rischio, ma lo dovevo correre, in nome della scienza, alla scoperta del pane complicato, pardon! elaborato!
Dunque, di solito metto 350 gr di grano duro e 150 gr di grano tenero, mmm... banale... Facciamo 300 gr di grano duro, 100 gr di grano tenero... mmm, ne mancano 100 per arrivare a 500 (la matematica non è mai stata il mio forte, ma fin qui ci arrivo anche io). E allora aggiungiamo 100 gr di integrale, ed eccomi bell'arrivata alla quantità giusta. Aggiungiamo il germe di grano, ohi marò, e quanto ne devo mettere?! Valore energetico 312 kcal per 100 gr di prodotto. Ok, vada per 35 gr di germi di grano! Un cucchiaino di zucchero, 9 gr di sale, 150 gr di lievito madre rinfrescato al mattino, 400 ml di acqua (ma quanto bevono queste farine)... manca qualcosa.... La patata! La mia amata patata! 35 gr di fiocchi di patate. Ok, ci siamo, tutti gli ingredienti schierati: pronti... partenzaaaaaaaa... via! Il resto della procedura la conoscete già, l'ho spiegata nel post sul pane arabo, se non che questa volta ho sparso qua e là, sulla superficie del pane, qualche germe di grano.
Mentre il pane cuoceva in forno, per la casa si sentiva un odore di antico e di campagna e non erano i campi appena arati... Il risultato, voluto ma non sperato, si è rivelato uno dei migliori fatti finora, tanto che è stato nominato il pane di casa nostra, che dovrà trovarsi sempre sulla nostra tavola.
Ed ora torniamo al dilemma, sono sulla buona strada oppure è ancora poco elaborato?!
Dopo aver constato la riuscita dell'esperimento, ho passato la ricetta a Gigi, che ha voluto provarlo subito, apportando delle modifiche, per adattarlo al suo gusto. Ecco la versione di Gigi:
Ingredienti per il pane senza impasto, cotto in pentola:
50g segale
35g fiocchi di patate
215g semola
200g integrale
30g germe di grano
7g lievito di birra (ldb per gli amici)
350g di acqua
11g di sale
6g di malto d'orzo
Dopo aver impastato tutti gli ingredienti, ha lasciato lievitare per 12 ore in frigorifero. Trascorso il tempo indicato, ha date delle pieghe a 3 all'impasto, l'ha messo a lievitare nel banneton e infine ha cotto il pane in pentola, a 250 gradi per 25' con coperchio e 8-10 senza.
E questo è il suo risultato:
Il pane di Gigi |
Adesso avete ben due ricette a disposizione, con metodi differenti, quindi niente scuse, di corsa in cucina!
Per chi volesse inviarci le foto di ciò che avete preparato con le ricette da noi pubblic, saremmo felici di postarle sul blog, in una pagina speciale a voi dedicata, riportando il nome dell'autore.